Da un po' di tempo si parla dei termovalorizzatori (quelli che prima di Dante Alighieri ven ivano chiamati Inceneritori) come l'unico sistema per risolvere la tragedia dei rifiuti campani.
Alcune premesse: la Impregilo (la stessa del Ponte di Messina che tanto vuole la Merda, di Benetton e Ligresti, per chi non lo sapesse), deputata a gestire dal 1995 lo smaltimento rifiuti della Campania già in emergenza, dava lavoro a migliaia di persone in maniera clientelare, offrendo come risultato milioni di ecoballe. Cosa sono le ecoballe? Sono ammassi di rifiuti costituite da metalli, plastiche, rifiuti tossici e organici. Insomma tutto insieme, in un'unica pallottolona di merda! Tecnicamente parlando un inceneritore deve bruciare un CDR (Combustibile da Rifiuto), ovvero un insieme di rifiuti protrattati costituito da parti "bruciabili".
Nell'ecoballa invece ci sono anche metalli, che fondendo danneggiano in maniera irreversibile il bruciatore, il vetro, che fonde a temperature più alte, le parti inerti (porcellana, gres, sabbia, pietre…) che non bruciano. Oltre naturalmente alle plastiche, al mercurio (nelle pile) e a tutti i rifiuti tossicci che producono diossina.
Solo un piccolo approfondimento: l'inceneritore non è un mago, opera una trasformazione di stato sul rifiuto, da solido a liquido e gassoso, producendo ceneri, fanghi (che devono essere smaltiti come rifiuti tossici) e fumi, che contengono gli ossidi di carbonio (CO2 e CO), gli ossidi di azoto (NOx), gli ossidi di zolfo, i composti organici volatili (detti COV come il benzopirene, il benzene, idrocarburi ecc.), particelle , ossidi di metalli, ossidi di calcio e magnesio, metalli pesanti, diossine, furani, ecc.. Molte di queste sostanze sono pericolose per la salute causando infiammazioni (ossidi di azoto e di zolfo ecc.), cancri (COV, diossine, metalli pesanti ecc.), malformazioni (COV, diossine ecc.), intossicazioni (CO, diossine, metalli ecc.). Le medesime sostanze hanno anche effetti negativi sugli ecosistemi, per esempio la CO2 è uno dei principali gas responsabile dell'effetto serra (bruciare una tonnellata di rifiuti produce 3 tonnellate di CO2), gli ossidi di azoto e di zolfo sono responsabili delle piogge acide ecc.
La quantità di diossina liberata dalle ecoballe di Napoli, sarebbe di gran, ma gran gran gran lunga superiore ai 100 picogr/m3 di aria come stabilisce come limite pericoloso per la salute la UE (metodo cmq sbagliato perché conta quanta diossina si deposita a terra, non quanta ne và in aria, la OMS, meno legata alle industrie che costruiscono inceneritori si assesta su 1,4 picogr/kg di peso corporeo).
Insomma, sarebbe una bomba ecologica di difficile, se non impossibile, realizzazione tecnica.
Un ultima cosa; qualche esempio sulle percentuali di riciclaggio e incenerimento in europa: in Austria il 64% dei rifiuti è riciclato, il 23% va in discarica e solo il 13% viene bruciato (si sta anche pensando di chiudere l'inceneritore di Vienna); in Germania il 71% è riciclato, il 14% va in discarica e il 16% è incenerito (fonte: European Topic Centre on Resource and Waste Management 2005). La domanda finale è: MA RICICLANDO COSì TANTO, AUSTRIA E GERMANIA BLOCCHERANNO L'ECONOMIA????
3 commenti:
tutto assolutamente perfetto e condivisibile, meraviglioso e , si spera , realizzabile a breve in Italia; ti dirò di più: è carina anche la battuta finale... esilarante.
Ma c'è un punto da discutere:
in Germania, in Austria ed in altri paesi europei la raccolta differenziata è una realtà da diverso tempo, da noi purtroppo no. Al momento è gestita solo a livello locale (con indubbi svantaggi di smaltimento e differenze di raccolta)e non dappertutto. Quindi iniziamo sicuramente una politica di EDUCAZIONE/OBBLIGO A LIVELLO NAZIONALE di raccolta differenziata, per sperare di approfittarne in un futuro prossimo; ma ADESSO dei rifiuti che abbiamo (a Napoli ad esempio) che facciamo??? Li vuoi differenziare? Non è possibile, quindi dobbiamo trovare qualche forma di smaltimento....
Gli "indubbi svantaggi" sinceramente non li vedo, pensa che in Campania la tassa sulla spazzatura costa molto di più che a Milano. Questo perchè il comune di Milano rivende la plastica, il vetro e tutto quello che è possibile riciclare, mentre a Napoli si deve pagare la Impregilo affinchè differenzi i rifiuti (in appositi impianti di smistamento che ovviamente non hanno mai funzionato!).
Cosa fare a Napoli ora? Non lo so sinceramente, ma di una cosa sono sicuro, è praticamente impossibile bruciare le ecoballe, sia da un punto di vista tecnico sia per motivi di salute pubblica (ma su questa tanti ci passano sopra - non mi riferisco a te, non sono ironico -) Insomma, se si muore di cancro chi se ne frega, ma se si rovina il termovalorizzatore chi lo paga???
il problema più urgente comunque è proprio quello:
smaltire i rifiuti ADESSO (e nello stesso tempo cominciare una politica di raccolta differenziata CHE ,NONOSTANTE LA CRISI, NON E' ANCORA COMINCIATA), l'unica è o bruciarli (con i problemi indubbi che hai citato tu) o trovare un'altra soluzione (che però presenterebbe altrettanti inconvenienti).
Discutere di cosa si sarebbe dovuto fare secondo me adesso ha poco senso....
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